È mancata da pochi giorni Jean Ziglar e non faccio che leggere testimonianze di quel che una signora semplice è riuscita a seminare sul suo cammino.
Jean Abernathy Ziglar, affettuosamente chiamata La Rossa, non è stata solo l’adorata moglie di Zig Ziglar per 66 anni.
È stata il segreto del grande motivatore. “Non avreste mai sentito parlare di Zig Ziglar se non fosse stato per La Rossa”, come lui stesso era solito dire. Lei ha creduto in Zig, nel suo potenziale e nella persona che sarebbe diventato prima che lui lo diventasse.
Negli anni difficili lo ha sempre incoraggiato e successivamente gli ha liberato il campo attorno compiendo tutte quelle piccole azioni quotidiane che hanno consentito a Zig di concentrarsi sulla sua missione.
La sua presenza nei discorsi, nei libri e nelle storie è costante.
“Se si tratta di una cosa animata La Rossa la ferma e l’abbraccia, se si tratta di una cosa inanimata La Rossa la spolvera e la vende”.
Gli aneddoti migliori sono forse contenuti nei libri sulla vendita mentre nel percorso Corteggiamento dopo il matrimonio ci sono tante perle di quel che fa di un matrimonio un’unione per la vita.
C’è stato un lato intimo di Jean Ziglar di cui sappiamo alcune cose.
Sappiamo che ha dedicato la sua vita al marito e ai figli come forse solo nella sua generazione si riusciva a fare.
Sappiamo che il marito si divertiva a sorprenderla con tante piccole attenzioni.
Sappiamo che si sono infinitamente rispettati, vegliati e coccolati per tutto il loro tempo insieme.
Poi c’è stata un lato più pubblico, condiviso con collaboratori, allievi e ammiratori. Qui si colloca anche il suo ruolo per far sì che il lascito morale di Zig diventasse un progetto che vive oltre la persona. “Non ci sarebbe Ziglar Legacy senza La Rossa”.
Le testimonianze sono di infinita dolcezza, capacità di ascolto e femminilità.
Io l’ho conosciuta nel febbraio 2017. Non ostante i suoi quasi 90 anni di lei colpiva l’incondizionata attenzione che era in grado di dedicare alla persona che le stava dinnanzi. Un esempio di totale presenza mentale: lei riusciva a stare completamente nel qui ed ora e ad essere tutto per la persona che le stava vicino. Aveva un modo tutto suo di guardare negli occhi, di abbracciare forte e di dire semplicemente la cosa giusta: non importava che ti conoscesse da una vita o che ti avesse appena incontrato.
Tutto questo mi fa riflettere su come sia possibile fare la differenza negli altri facendo davvero piccole cose.
Addio, signora Ziglar, ti mandiamo un affettuoso saluto dall’Italia.